COLORI FEMMINILI TRA OTTO E NOVECENTO

La polifonia femminile tra Mendehllson e Poulenc

 

Il programma prevede due momenti differenti, che espongono il lato sacro e poi profano degli stessi compositori, sempre a voci femminili. Le tappe sono tra le più importanti di questi ricchissimi anni di musica europea: Felix Mendelssohn (1809-1847), il grande maestro di Amburgo che riprese lo studio e il culto della musica di Bach in pieno Romanticismo tedesco e del quale vengono proposti due brani dell'opera 39 con accompagnamento d'organo; originario di Amburgo è anche Johannes Brahms (1833-1897), che ha scritto davvero molto per il suo coro femminile e dalla cui opera sono tratti il mottetto a cappella O bone Jesu e la famosa Ave Maria op. 12 per coro femminile e organo.

Due esponenti della musica francese a cavallo del '900, separati da un decennio appena nel tempo ma entrambi rivolti alle tendenze musicali del tempo e alle possibilità di vie future, sono il cuore del programma: André Caplet (1878-1925) e Francis Poulenc (1899-1963). In particolare, la Messe à trois voix di Caplet è un nucleo strutturato e importante, che mette in polifonia l'intero Ordinarium della Messa. Ad esso fanno eco le Litanies à la vierge noire, il primo brano sacro di Poulenc dal momento della sua conversione al cattolicesimo (1936) e dedicato alla Madonna nera di Rocamadour dal cui pellegrinaggio stava rientrando.

Come a un giro di boa, è lo stesso Poulenc ad aprire la seconda parte del pro-gramma, per ritornare sui passi appena percorsi e riprendere la via del ritorno. I brani di ambito profano qui presentati trattengono tutta la sapienza compositiva degli autori, realizzata in una costruzione comunque elaborata e di non facile realizzazione, ma che restituisce nel risultato la leggerezza del testo e dell'intenzione e tutta la bellezza di una polifonia a cappella chiara e trasparente.

(Giuditta Comerci)